Scrivendo un
romanzo o una sceneggiatura vi è capitato, giunti in dirittura di arrivo, di
avere la sensazione di aver perso il filo del discorso? Soprattutto se avete
messo in campo molti personaggi secondari e nel raccontarli tutti avete
smarrito il fuoco delle vostre intenzioni?
Per verificare
se la vostra sensazione è giusta vi suggerisco una specie di prova del nove
simile a quelle che si facevano a scuola per stabilire se le operazioni erano
corrette.
Ci sono due
importanti snodi nella struttura di un racconto, uno alla fine del primo atto
chiamato Prospettiva di Morte,
l’altro alla fine del secondo atto chiamato Punto
di Morte. Due snodi-chiave che, nel percorso del protagonista,
devono essere conseguenziali.
La Prospettiva di Morte indica cosa sarebbe
la vita del protagonista se non accettasse la sfida a cui è stato chiamato. Una
specie di palla di vetro in cui, esitando ad agire, ‘egli v’intravede
l’infelice destino’. Sul piano emotivo è la sensazione che possiamo provare di
fronte a un evento che percepiamo pericoloso ma a cui siamo chiamati. Un dente
che fa male: il pensiero delle pinze del dentista ci paralizza, allora pensiamo
di tamponare la situazione con degli analgesici, sicuri che alla fine il dolore
passerà (così entriamo nel secodo atto).
Il Punto di Morte, invece, è il momento in cui (alla fine del
secondo atto) il protagonista non ha più vie di scampo, o scuse attraverso le
quali sottrarsi al proprio destino. Nella Prospettiva egli ha intravisto un
pericolo, nel Punto di Morte lo vive. Si tratta dello stesso stato emotivo ma
ad un livello più profondo. Il problema del dente tamponato con gli analgesici
è degenerato in un’infiammazione alla bocca. Il protagonista non ha più vie
d’uscita: tenersi l’infiammazione oppure affrontare le pinze del dentista.
Questi due punti
sono conseguenziali: nella Prospettiva
lasciamo intravedere cosa potrebbe succedere al protagonista se non cura il
dente, nel Punto di Morte come si
concretizza realmente questa mancata cura (esplosione dell’infiammazione).
La Prospettiva di Morte cioè profetizza il Punto
di Morte, ne è il presupposto.
Alla fine del
primo atto al protagonista viene mostrata una prospettiva negativa rispetto al
suo non-curare il dolore alla radice, mentre alla fine del secondo atto la
‘profezia’ si avvera con la constazione che gli analgesici non hanno risolto il
problema ma hanno lasciato che si aggravasse.
Avete
prospettato una minaccia e la fate materializzare… Cioè il Punto di Morte come conseguenza della Prospettiva di Morte. Se è quello che avete fatto nel vostro
racconto, i conti tornano. Avete centrato il ‘problema’ del protagonista…
quindi avrete un appasionante climax.
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